Domanda:
Quali sono i sintomi della bandelletta ileotibiale?
Risposta:
Bandelletta ileo-tibiale: cos’è? Come si cura? I sintomi da non sottovalutare
Si tratta di un’infiammazione, comune tra gli sportivi, che provoca forte dolore e rigidità al ginocchio. La riabilitazione mira a ridurre l’infiammazione e migliorare la biomeccanica. Gli esercizi specifici, segnalati dagli specialisti, aiutano nella prevenzione e nel recupero. Vediamo nel dettaglio come curarla e soprattutto prevenirla in modo intelligente.
La sindrome della bandelletta ileo-tibiale è una condizione infiammatoria cronica che colpisce la fascia laterale del ginocchio. In particolare, è un’infiammazione che si insinua nella sua sezione finale chiamata bandelletta o tratto ileo-tibiale. È un’area soggetta ad attrito meccanico che può provocare un’infiammazione dolorosa, soprattutto durante i movimenti di flesso-estensione del ginocchio.Questa patologia, infatti, è spesso diagnosticata agli sportivi come i calciatori, i podisti e i ciclisti. Tra i fattori di rischio c’è, senza dubbio, l’allenamento su terreni duri e irregolari, il varismo di ginocchio, e una ridotta flessibilità della catena muscolare posteriore. Tutto questo, infatti, può contribuire alla manifestazione della sindrome in modo piuttosto significativo.
I Sintomi da tenere sott’occhio
I sintomi primari sono il dolore sul lato del ginocchio e talvolta gonfiore nella zona di inserzione della bandelletta. Questo dolore può compromettere non poco la capacità di svolgere attività sportive, causando anche una marcata sensazione di rigidità.
In genere, la diagnosi è prevalentemente clinica, ma può essere supportata dall’ecografia per confermare il grado di infiammazione. Gli specialisti possono richiedere anche una risonanza magnetica per escludere altre patologie come la meniscopatia esterna.
Il trattamento iniziale è conservativo e prevede un’alternanza di terapie fisiche e manuali su indicazione del medico. Durante la fase acuta, può essere necessario modificare o interrompere temporaneamente l’attività sportiva a seconda della gravità dei sintomi.
In casi particolari, nei quali il trattamento conservativo non sortisce effetto, può essere considerato anche l’intervento chirurgico.
Sindrome della bandelletta ileo-tibiale: la riabilitazione
Questa sindrome, comunemente nota come “ginocchio del corridore”, si manifesta – come abbiamo detto – con un’infiammazione della zona ileo-tibiale della fascia laterale del femore. Il trattamento riabilitativo varia in base al livello di gravità e alla durata dei sintomi prima dell’intervento terapeutico.
La riabilitazione si concentra, per lo più, sulla riduzione dell’infiammazione attraverso l’uso di terapie fisiche quali ultrasuoni, laser ad alta potenza e tecarterapia, e attraverso massaggi decontratturanti e stretching per alleviare la tensione nella parte esterna della coscia e della gamba.
Superata la fase acuta, il trattamento si evolve nel rinforzo dei muscoli medialmente al ginocchio e nel miglioramento della biomeccanica della corsa. La fase successiva include l’esercizio aerobico e la ripresa progressiva dell’attività sportiva. Quest’ultima fase rende necessario l’utilizzo del ghiaccio dopo l’allenamento e il continuo rinforzo muscolare durante il recupero dell’attività.
Esercizi per prevenire l’infiammazione
Ci sono degli esercizi specifici per prevenire la sindrome della bandelletta ileo-tibiale. Per gli atleti sono fondamentali non solo per diminuire la tensione muscolare, ma anche per accrescere la flessibilità e potenziare i muscoli stabilizzatori.
Si tratta, nello specifico, di esercizi di rinforzo del core, tecniche di rilascio miofasciale e stretching. Questi esercizi, oltre a prevenire il dolore, favoriscono anche il recupero qualora si sia già manifestata questa sindrome. È essenziale integrarli regolarmente nella routine di allenamento quotidiano e non attendere l’emergere dei primi segni di infiammazione per iniziarli.