Domanda:
Ho un forte dolore al gomito, che risulta anche gonfio. Di cosa potrebbe trattarsi?
Risposta:
Non dev’essere un evento raro che qualcuno di noi abbia avvertito, almeno una volta nella vita, un forte dolore al gomito, a volte associato a rossore e calore, in special modo ponendolo a contatto con superfici dure, e magari percependo del gonfiore simile a una sorta di “pallina” sull’apice dell’articolazione: beh, in presenza di tali sintomi è altamente probabile che ci si trovi di fronte a un’infiammazione denominata borsite del gomito, e più precisamente borsite oleocranica. Innanzitutto, è bene analizzare i termini per comprendere di che cosa si tratta. Una borsite è un’infiammazione della sacca (o borsa, per l’appunto) che si trova in prossimità dell’oleocrano dell’ulna e che è costituita dal liquido sinoviale, una sostanza viscosa che ha molteplici funzioni, tutte di fondamentale importanza: diminuzione degli attriti fra i vari tessuti, distribuzione omogenea del carico sull’articolazione, riduzione degli sfregamenti fra tendini, legamenti e movimenti articolari e infine protezione, proprio come fosse un cuscinetto che ammortizza le pressioni eccessive, da urti e traumi che facilmente possono capitare in quel punto delicato. La borsa articolare si può trovare fra due tendini, oppure fra i tendini e la cute o ancora fra l’osso e il tendine.
In condizioni normali la borsa del gomito risulta avere una forma appiattita che praticamente non si nota (basta vedere il nostro gomito in condizioni “normali”), ma nei casi di infiammazione si gonfia per aumento del liquido al suo interno e in alcuni casi, ad esempio se la borsite non viene trattata in tempo, la borsa sinoviale può raggiungere un diametro di 4-5 cm (grande quanto un’arancia, per intenderci).
Sono stati riscontrati tre possibili tipi di borsite sierosa oleocranica: il più raro, noto come borsite sierosa, in cui all’interno della borsa si crea del liquido sieroso; la borsite acuta sierofibrinosa, in cui il versamento contiene delle fibre e infine la borsite acuta purulenta, quando il versamento è dovuto a germi/infezioni come streptococchi e stafilococchi.
A seguito del quadro che abbiamo delineato, la prossima domanda non può che essere in che modo e per quali cause avvenga una borsite al gomito. Ebbene, questa si sviluppa principalmente a seguito di un trauma o microtrauma diretto nella zona del gomito, così come per via di alcuni movimenti ripetitivi o forti sollecitazioni nel tempo, (si pensi a studenti/impiegati che poggiano costantemente il gomito sulla scrivania, ma anche a professioni usuranti quali idraulico, minatore, meccanico ecc), ma non solo questo, perché possono avere un grande peso anche cause di tipo infettivo (i già citati stafilococchi e streptococchi), oppure di tipo infiammatorio e reumatico (artrite reumatoide, gotta ecc). Ora, a prescindere da quale sia la causa, è certamente opportuno, in presenza dei sintomi descritti all’inizio, non perdere tempo e fare degli esami strumentali: di solito è sufficiente un’ecografia, oltre all’aspirazione del liquido sinoviale per analizzarlo e verificare se si tratti o meno di borsite infettiva, così da poterla eventualmente trattare con degli antibiotici.
Una volta appurato che si tratti di una borsite oleocranica, è bene seguire fin dal primo momento alcuni semplici ed efficaci accorgimenti: lasciare il più possibile a riposo la parte colpita, cosa che è bene fare in generale quando c’è un’infiammazione, ed applicare il ghiaccio 3-4 volte al giorno per 15 minuti. In secondo luogo, la fisioterapia può dare veramente una grossa mano nella riduzione del dolore e nel recupero dei movimenti dell’articolazione del gomito: il trattamento conservativo, infatti, risulta essere nella stragrande maggioranza dei casi il migliore e anche il più rapido per la risoluzione del problema, mentre sono rari i casi in cui si rende inevitabile un trattamento chirurgico.
Il dolore acuto nel punto della borsa sinoviale può essere trattato con ultrasuoni e laserterapia per ottenere un effetto antalgico in tutta l’area. Successivamente, può essere utile passare a fonti di calore più intense come la tecarterapia che mira al riassorbimento del liquido e dell’ematoma. In ultimo, sono certamente fondamentali le tecniche di terapia manuale utilizzate dal fisioterapista esperto per poter recuperare l’estensione e la flessione del gomito, e non di meno gli esercizi di rinforzo della muscolatura (sicuramente indebolita a seguito della borsite) del braccio, del polso e della mano.