Domanda:
Quali sono i sintomi e come si può curare la condropatia rotulea?
Risposta:
È molto probabile che chi leggerà questo articolo abbia provato, magari in un dato momento della sua vita, sintomi fastidiosi come: scricchiolii al ginocchio, dolore nella zona interna, dolore dietro la rotula percepito come dolore da pressione (es. quando si muove il ginocchio contro una resistenza), o ancora dopo essere stati seduti a lungo (ad es. in auto, al cinema ecc.), nei movimenti di vita quotidiana come salire/scendere le scale, accovacciarsi, oppure in alcuni sport come lo sci, camminate in discesa, bicicletta ecc.
In presenza di uno o più di questi sintomi, occorrerà porre una particolare attenzione in quanto la persona potrebbe soffrire di una patologia piuttosto diffusa e nota come condropatia.
Si tratta di un disturbo del ginocchio caratterizzato da una condizione patologica che interessa la cartilagine di rivestimento delle zone tra tibia, femore e rotula: questa è un tessuto connettivo flessibile e resistente con funzione di sostegno. La patologia può sorgere a seguito di un trauma, un’infiammazione, stress ripetuti sull’articolazione, sovraccarico funzionale, esagerato allenamento oppure con l’avanzare dell’età.
Con il termine condropatia si delinea, in generale, tutto ciò che riguarda le malattie della cartilagine, con riferimento a un consumo anomalo della stessa e con conseguente reazione infiammatoria e dolorosa. Dopodiché, questa può essere distinta nel ginocchio in diverse forme di patologia: la condropatia rotulea, che comporta la degenerazione della cartilagine nella rotula; la sindrome femoro-rotulea che colpisce l’articolazione tra femore e rotula e in cui si verifica uno sfregamento anomalo della rotula sul femore a causa di un’iperpressione della patella verso l’esterno o l’interno che fa sì che la rotula non sia allineata al femore. Questo caso è tipico soprattutto nelle donne e negli sportivi quali corridori e saltatori che sovraccaricano l’articolazione con flessioni ripetute del ginocchio.
Fortunatamente, anche qualora a seguito di test specifici eseguiti da uno specialista ortopedico (es. “test della raspa”) venisse diagnosticata tale patologia, esistono comunque dei rimedi fisioterapici con i quali è possibile ottenere benefici enormi. In una prima fase, soprattutto nel caso in cui l’infiammazione sia a un livello avanzato, è consigliabile stare a riposo, magari assumendo qualche farmaco antinfiammatorio. Superata questa prima fase, è bene affidarsi a delle cure mirate ancora alla riduzione del dolore e dell’infiammazione, durante le quali è importante eseguire degli esercizi di allungamento dei muscoli interni, esterni e anteriori della coscia. Possono risultare anche utili per alcuni pazienti alcune sedute di magnetoterapia e Tecarterapia
Le ulteriori cure fisioterapiche dovranno poi essere volte a un recupero della funzionalità del ginocchio, al riallineamento della rotula e al conseguente rinforzo della muscolatura, grazie soprattutto ad esercizi per il quadricipite, per un completo ritorno all’attività sportiva nel caso degli atleti.
Un aspetto da non dimenticare mai, anche laddove il problema sia poi risolto completamente, è quello della prevenzione, strumento che ognuno di noi deve sempre utilizzare per evitare l’insorgenza o il ripresentarsi di patologie come questa: evitare perciò condizioni di sovrappeso, attività usuranti e infine mantenere un tono muscolare della coscia sempre alto, in modo tale da alleggerire il carico quotidiano sull’articolazione.