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Instabilità rotulea

Domanda:

Come posso trattare una lussazione provocata da una instabilità rotulea?

Risposta:

Nell’articolo di oggi si desidera approfondire una problematica fisica di grande attualità e diffusione, soprattutto fra i giovani ma non solo: si parla di instabilità della rotula e delle possibili alterazioni ad essa relative.

Instabilità rotulea

Cominciamo col dire che il meccanismo delle nostre ginocchia è piuttosto complesso: per comprenderlo meglio si potrebbe fare un parallelismo con due oggetti facenti parte di un meccanismo ad incastro che scorrono nei propri binari. Fin quando la rotula scorre liscia nel “binario” del ginocchio, che sarebbe nello specifico la troclea femorale, possiamo svolgere i nostri movimenti quotidiani senza alcun problema; al contrario, se la rotula non dovesse trovare le adeguate condizioni per scivolare all’interno della troclea, ad esempio perché la scanalatura risulta irregolare o poco profonda, in quel momento avverrebbe la fuoriuscita della rotula dalla sua normale sede di scorrimento durante il movimento di flesso-estensione

Questo evento traumatico è anche definito come lussazione -se la fuoriuscita è completa- e sublussazione se è incompleta: di norma avviene lateralmente, mentre solo in rari casi può essere mediale.

Nel momento in cui ci si trova di fronte a un evento del genere, oltre al dolore provato nella parte anteriore del ginocchio (fra rotula e femore), può sorgere una domanda: perché mai la rotula fuoriesce in questo modo? Che cosa non ha funzionato?

La risposta non è proprio semplicissima. Si può affermare che alla base esistono dei fattori di tipo congenito oppure traumatico: nel primo caso, una preesistente lassità legamentosa, così come delle anomalie ossee quali una rotula troppo alta, un tendine rotuleo eccessivamente lateralizzato, oppure una conformazione troppo “piatta” e poco contenitiva della troclea femorale, o ancora un’insufficienza dei legamenti mediali che mantengono la rotula nella sua sede ed anche una certa ipotrofia (riduzione in volume e forza) del muscolo quadricipite; nel secondo caso, si tratta molto spesso di un sovraccarico funzionale che avviene a ginocchia flesse (es. nei pallavolisti), oppure nei traumi distorsivi del ginocchio o nei traumi diretti sulla regione mediale della rotula che va a causare la sua lussazione verso l’esterno. A prescindere da quale sia il fattore scatenante, comunque, è bene recarsi subito da uno specialista che effettuerà una diagnosi, se necessario facendo ricorso a risonanza magnetica, in modo tale da poter vedere con maggiore chiarezza lo stato dei retinacoli mediali e del legamento patello-femorale.

Una volta eseguita un’anamnesi dettagliata, si procede alla ricerca del trattamento più adeguato per la propria situazione. Nella stragrande maggioranza dei casi, è possibile affermare che una terapia conservativa è sufficiente per ritornare a una condizione “normale”, priva di dolore. Nel caso in cui c’è stata lussazione, questa va riportata al proprio posto da uno specialista (la cosiddetta riduzione), a meno che ciò non avvenga spontaneamente. Per quel che concerne il percorso fisioterapico, invece, occorre concentrarsi molto sul potenziamento dei muscoli della coscia e su esercizi propriocettivi atti a far rimanere la rotula il più possibile allineata: in questo senso sono molto importanti gli esercizi di potenziamento isometrico del quadricipite, così come la bicicletta/cyclette sono attività che aiutano. È poi utile concentrarsi sul rinforzo del vasto mediale obliquo e può essere valido il supporto del taping, così come l’utilizzo di un tutore, per lo meno nella fase iniziale quando il dolore è più acuto.