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Piede Piatto

Domanda:

Cos'è il piede piatto e quali sono le sue conseguenze?

Risposta:

Il piede piatto è una malformazione dovuta all’appiattimento della volta plantare interna e le persone che ne soffrono notano che, in posizione eretta, il loro arco plantare poggia interamente a terra. Il piede piatto si presenta quasi sempre insieme ad altre alterazioni: la pronazione del calcagno, che dà origine al piede piatto valgo (guardandolo da dietro, il tallone appare inclinato verso l’interno), e anche l’abduzione dell’avampiede (quando la parte anteriore del piede appare lievemente deviata verso l’esterno).

Storicamente, si tratta di un problema antichissimo, tanto che il piede piatto era già noto in latino col termine pes planus e ad oggi è molto presente nei bambini, tanto che nelle visite scolastiche più del 50% dei bambini ne risultano affetti.

Piede piatto

Piede Piatto

Questa presenza dei piedi piatti in età infantile si deve principalmente al fatto che i legamenti non sono ancora solidi e i muscoli sono deboli, nel corso degli anni successivi si assiste poi a un progressivo sviluppo della volta plantare. Si può affermare che i bambini nascono, in sostanza, con un piede tendente al piatto, a causa dell’abbondante tessuto sottocutaneo della pianta del piede; piano piano, nei primi tre anni di vita, con la deambulazione e con l’azione dei muscoli, le ossa del piede si dispongono ad arco, ma questa progressiva e naturale azione che potremmo definire cavizzante, non avviene però sempre senza intoppi: essa può subire influenze negative dovute per esempio all’uso di scarpe da ginnastica o con la suola di gomma molto spessa/rigida che annullano le cosiddette informazioni propriocettive fra suolo e piede; oltre a ciò, c’è sempre un fattore legato all’anatomia congenita del piede. Un altro momento della vita in cui si può soffrire di piede piatto è in età adulta/avanzata, per cause quali: sovrappeso o obesità, invecchiamento, diabete, artrite reumatoide, lunga inattività, traumi al piede/caviglia, patologie neurologiche o neuromuscolari o anche solo posture errate.

Il piede piatto è di norma asintomatico, ma nei casi più gravi i disturbi solitamente sono: dolori al piede e alla caviglia, alle ginocchia e alle anche, iper-pronazione (eccessiva rotazione del piede verso l’interno appena dopo il suo appoggio a terra: di conseguenza tutto il peso del corpo scarica sul bordo interno del piede), caviglie gonfie, problemi posturali e muscolo-scheletrici ai piedi.

Gli esami che determinano la sindrome del piede piatto sono solitamente una visita ortopedica e, ove necessario, test diagnostici quali tac, risonanza magnetica o ecografia.

Per quel che concerne le soluzioni al problema del piede piatto, le due terapie possibili sono quella conservativa e, solo nei casi più gravi, la terapia chirurgica.

Quando il piede pronato si presenta ancora come una condizione lieve è possibile correggere questo problema attraverso l’uso di scarpe o plantari appositi; laddove non fosse sufficiente, la fisioterapia può aiutare moltissimo attraverso esercizi mirati di stretching, di mobilità articolare, rinforzo muscolare e presa di coscienza ed esercizi di propriocezione.

Gli esercizi di rieducazione dinamica sono ovviamente utilissimi anche nei bambini e possono essere iniziati già attorno ai 4/5 anni. Per concludere, ne elenchiamo qui alcuni fra i più comuni, tutti eseguibili in autonomia a casa:

  • pedalare togliendo le palette ai pedali del triciclo;
  • camminare sulle punte, sui talloni, sul margine esterno dei piedi;
  • camminare a piedi nudi sulla sabbia;
  • afferrare piccoli oggetti con le dita dei piedi;
  • stropicciare con le dita dei piedi un panno steso a terra;
  • utilizzare zoccoli con la fibbia larga (in maniera che il bambino, per non perdere lo zoccolo, sia costretto ad esercitare una trazione con le dita dei piedi sul rilievo dello zoccolo).