fbpx

Tendinite

Domanda:

Ho il tendine del ginocchio infiammato. Cos'è la tendinite?

Risposta:

Oggi si vuole trattare un tema che è molto frequente e dibattuto soprattutto fra gli atleti, la tendinite. Per farlo in modo esaustivo, occorre prima ricordare brevemente cos’è e che funzione ha il tendine nel corpo umano.

Si tratta di un elemento dal tessuto connettivo, di colore madreperlato e a forma di cordone, che crea un collegamento fra muscolo ed osso e la sua funzione è di agire come un trasmettitore di forze dall’apparato contrattile a quello osseo, generando in tal modo il movimento articolare.

I tendini nel nostro corpo sono ben 267 e hanno la caratteristica di essere molto resistenti alla trazione, ma di contro poco elastici e poco vascolarizzati, essendo formati quasi completamente da una proteina chiamata collagene (per circa il 97%) e da elastina per la restante parte.

Entrando nel vivo del tema, i problemi si palesano nel momento in cui si presenta un’infiammazione di uno di questi tendini, tra i quali i maggiormente colpiti sono quasi sempre il gomito, il polso, la spalla, le ginocchia e le caviglie.

Le cause di infiammazione sono di solito da rintracciarsi nelle sollecitazioni meccaniche ripetute nel tempo (a maggior ragione fra gli sportivi oppure lavoratori che abusano della articolazioni), che possono avere conseguenze di tipo degenerativo con alterazioni che causerebbero un notevole peggioramento negli anni, arrivando persino a danneggiare le fibre che compongono il tendine stesso. Da aggiungere poi altri fattori, quali: possibili traumi, alterazioni posturali, il sovrappeso, patologie congenite. Chi soffre di tendinite se ne può accorgere in presenza di chiari sintomi come il dolore durante i movimenti, il gonfiore, la perdita di forza, la tumefazione, un calore diffuso dell’articolazione e il dolore al tatto nella sede anatomica del tendine. La valutazione clinica definitiva può essere fatta da uno specialista come l’ortopedico che potrà avvalersi del supporto di esami ecografici/risonanza magnetica.

Una volta accertata la tendinite, è bene attivarsi immediatamente per evitare un peggioramento della situazione che potrebbe portare anche alla rottura del tendine. I primi comportamenti utili da adottare possono essere gli impacchi di ghiaccio (sfruttando il suo potere antinfiammatorio) da applicare 4-5 volte al giorno per 3 giorni,. In parallelo, è bene sospendere le attività che portano al sovraccarico delle articolazioni e, nei momenti di dolore acuto, si può ricorrere ad analgesici, antidolorifici e antinfiammatori (farmaci fans). La fisioterapia, come sempre, rappresenta un supporto fondamentale per un ritorno all’attività sportiva nel momento in cui il dolore si è un leggermente attenuato. In fase iniziale, si procede con esercizi isometrici a carico naturale che consistono in contrazioni muscolari, in modo da consentire ai tendini la riacquisizione di elasticità e resistenza. Si aggiungono poi esercizi eccentrici da associare a molto stretching, che può abbreviare notevolmente i tempi di recupero, così come la tecarterapia che possiede numerosi benefici: incrementa il microcircolo, la vasodilatazione e la temperatura interna, accelerando i processi rigenerativi e riducendo il dolore. Allo stesso modo e con lo stesso obiettivo possono essere utili la laserterapia e le onde d’urto. In generale, in assenza di problemi particolari, si guarisce da una tendinite allo stato acuto in circa 2 mesi, arrivando fino a 4 mesi nel caso di tendiniti più complesse/croniche.