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Tendinopatia del sovraspinoso

Domanda:

Cosa può causare dolore alla spalla?

Risposta:

Il nostro approfondimento parte da un’interessante statistica che forse non tutti conoscono e tantomeno si aspettano: il 30% della popolazione adulta, diciamo nella fascia sopra i 40 anni, soffre di dolori alla spalla. Le ragioni alla base di questi dolori possono ovviamente essere diverse, ma ne esiste una che è decisamente più probabile rispetto alle altre: parliamo della cosiddetta tendinopatia del sovraspinato/sovraspinoso, l’infiammazione più comune dell’articolazione della spalla.

Tendinopatia del sovraspinoso

Tendinopatia del sovraspinoso

Si tratta di un problema davvero molto fastidioso e doloroso che colpisce particolarmente alcuni sportivi (tennisti, nuotatori, lanciatori ecc.) ma non solo, anche operai e adulti over 60: chi ne soffre spesso non riesce a compiere movimenti quotidiani basilari come ad esempio afferrare qualcosa in alto, allungare un braccio per prendere un oggetto, sollevarlo per pettinarsi oppure ruotarlo per indossare una giacca, e il dolore può farsi sentire purtroppo anche durante la notte. Al livello anatomico ci si trova nei tendini all’interno della zona denominata cuffia dei rotatori, un gruppo di muscoli che avvolge l’omero proprio come se fosse una cuffia, da qui il nome. I muscoli in questione sono quattro: anteriormente abbiamo il sottoscapolare; superiormente il muscolo sovraspinoso, che passa sotto l’acromion; posteriormente il sottospinoso e in ultimo il muscolo piccolo rotondo. Ognuno di questi ha ovviamente una precisa funzione, ma è il sovraspinoso ad avere il ruolo più delicato di tutti, ossia di coadiuvare il muscolo deltoide nell’abduzione (sollevamento laterale) della spalla. Più precisamente, questo permette all’arto di compiere la prima parte del proprio movimento, dalla posizione verticale fino a circa a 80/90° di inclinazione rispetto al resto del corpo, oltre questa posizione subentra poi il deltoide a completare il sollevamento del braccio. Oltretutto, essendo situato nella parte superiore della cuffia, il tendine sovraspinoso è il maggiormente colpito dai processi degenerativi in quanto è più esposto ad attrito con l’acromion (da qui deriva il conflitto sub-acromiale). Un ulteriore tratto che rende poi tale tendine più soggetto a infiammazione è la sua composizione che in un determinato tratto è ipovascolarizzata. L’insieme di tali fattori, unito a un eventuale squilibrio muscolare ad esempio dovuto a posture errate mantenute nel tempo, ad alterazioni morfologiche dell’acromion oppure a pregresse lesioni/traumi, racchiude l’insieme delle cause che con maggiore probabilità portano all’infiammazione del sovraspinato.

Detto ciò, cosa dovrebbe fare un soggetto affetto da questa patologia? In primis, recarsi da uno specialista per ottenere una diagnosi certa. Fatto ciò, sarà lo stesso specialista che nella maggior parte dei casi potrà consigliare una terapia conservativa attraverso fisioterapia e rieducazione funzionale per poter tornare a un equilibrio muscolare e a un recupero dell’articolarità perduta.

Gli obiettivi delle terapie saranno senza dubbio la riduzione dello stato doloroso (soprattutto nella fase iniziale) attraverso la decontrattura della parte muscolare e il recupero dell’articolarità. Nella fase subito seguente occorre invece rieducare il muscolo a livello funzionale in modo che posa tornare un’armonia muscolare dell’articolazione. Di sicuro in moltissimi casi possono dare importanti benefici trattamenti fisioterapici quali il laser e la tecarterapia (non solo per l’azione antalgica ma stimolano anche i processi di riparazione del tessuto tendineo), crioultrasuoni e onde d’urto (aiutano la formazione di nuovi vasi sanguigni).

Com’è facile immaginare, la durata e l’intensità del percorso riabilitativo non è uguale per tutti i pazienti, come sempre questi dipendono dall’entità del danno, dalla capacità di recupero e dall’impegno nel percorso del paziente, che comunque non deve scoraggiarsi perché seguendo i consigli degli specialisti potrà tornare più o meno lentamente a una vita normale.