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Ultrasuonoterapia

Domanda:

Cosa è l'Ultrasuonoterapia e a cosa serve?

Risposta:

Oggigiorno tutti abbiamo sentito parlare degli ultrasuoni, certamente, ma… che cosa sono precisamente e a che cosa servono?

Gli ultrasuoni sono vibrazioni sonore o, più tecnicamente, delle onde acustiche con una frequenza superiore ai 20 kHz (20.000 Hertz) che è oltre la soglia udibile dall’orecchio umano.

Esse vengono generate grazie alla sollecitazione di un quarzo con un campo elettrico di cui periodicamente si inverte la polarità: in tal modo, per effetto del campo elettromagnetico che si crea, il quarzo si comprime e si espande continuamente, generando vibrazioni meccaniche che provocano le onde acustiche degli ultrasuoni.

Al di là dell’aspetto tecnico, sempre utile per una basica cultura personale, ciò che risulta davvero interessante è che gli ultrasuoni possono essere utilizzati a scopo medico grazie ai particolari effetti che hanno sul corpo umano. Cronologicamente, si attestano risalenti all’incirca alla metà del XX secolo le prime applicazioni a scopo terapeutico delle onde acustiche sul corpo umano.

ultrasuonoterapia

ultrasuonoterapia

Grazie allo sviluppo degli studi sugli effetti che queste onde potevano avere sul nostro organismo, e grazie alla sempre migliore qualità tecnologica dei macchinari utilizzati, nasce la cosiddetta ultrasuonoterapia che è definibile come una terapia termica meccanica che, attraverso la penetrazione delle onde sonore, è capace di ottenere notevoli benefici. La profondità della penetrazione degli ultrasuoni è inversamente proporzionale alla frequenza: maggiore è la frequenza, minore la profondità raggiunta e viceversa (la profondità media raggiunta è di circa 3/4 cm). La scelta della frequenza, ovviamente, varia a seconda dei tessuti e degli organi trattati nel paziente e a seconda della terapia necessaria.

Il principio di fondo della terapia a ultrasuoni è un’azione di massaggio cellulare ed intercellulare ad alta frequenza. Una volta che l’ultrasuono è penetrato nel tessuto biologico, le azioni esercitate sono molteplici: chimica, termica e sulla circolazione. I tessuti irradiati con ultrasuoni entrano, infatti, in vibrazione fra loro, con conseguente dispendio energetico e produzione di calore, da qui deriva l’effetto curativo.

L’applicazione di ultrasuonoterapia può avvenire in modalità statica o in modalità dinamica. Nella prima, la sorgente di ultrasuoni rimane ferma sull’area da trattare per tutta la durata dell’applicazione, mentre nella seconda il fisioterapista muove la testina con piccoli movimenti circolatori sull’area da trattare. Ovviamente, l’impostazione dei parametri cambia in virtù delle caratteristiche della patologia e dell’estensione dell’area prescelta. Altra differenziazione sul trattamento a ultrasuoni riguarda le due modalità di contatto che possono essere diretto o indiretto: nel primo caso, si applica un gel (conduttivo) sulla testina dell’apparecchio e sull’area da trattare; nel secondo, la parte del corpo viene immersa in acqua e la testina resta distante per circa 1 cm dal tessuto (questa modalità è meno comune, ma utile per trattamenti su zone irregolari e più complicate da raggiungere quali gomito, malleolo o mani).

I benefici degli ultrasuoni, come si è visto, si possono riscontrare a diversi livelli: la terapia è antalgica (contro il dolore), antiedemigena (contro il gonfiore, in quanto permette di muovere il liquido all’interno dei tessuti), anti-aderenze dei tessuti, biostimolante a livello cellulare e miorilassante (decontratturante sui muscoli). A fronte di tali benefici, le patologie trattabili più comuni sono: tendinopatie inserzionali, tendiniti, tendinosi e tenosinoviti, epicondiliti ed epitrocleiti, conflitto sub-acromiale della spalla, forme artrosiche, morbo di Dupuytren, cicatrici ad evoluzione cheloidea, edemi, contusioni e distorsioni.

 

Controindicazioni

La terapia da ultrasuoni è controindicata in caso di tumore, sulle cartilagini d’accrescimento, in gravidanza e in caso di flebiti o tromboflebiti. Inoltre, essa non deve essere utilizzata su pazienti con determinate malattie o che presentano particolari condizioni, ad esempio su chi soffre di: disturbo emorragico, spina bifida, chi presenta tessuti o ossa con infezioni in atto, cellule cancerose o precancerose, aree desensibilizzate della pelle (neuropatia diabetica), osteomielite non trattata (infezione ossea), trombosi e malattie cardiache.