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Anca a scatto

Domanda:

Cos'è l'anca a scatto?

Risposta:

Oggi parliamo di una patologia abbastanza comune, purtroppo ben nota a tutti coloro i quali hanno avvertito almeno una volta una sorta di “scatto” all’altezza dell’anca, momento in cui i tendini vicino all’articolazione dell’anca scorrono al di sopra di sporgenze ossee. Ciò accade durante la deambulazione, per esempio alzandosi dal letto, da una sedia, o anche durante una semplice camminata. Dalla sensazione provata deriva proprio la definizione della patologia di anca a scatto. A volte questo scatto articolare è udibile anche dall’esterno e, spesso, il paziente è in grado di riprodurlo a volontà. In altri casi, lo scatto è improvviso e può presentarsi anche con un vero e proprio blocco dell’articolazione.

In generale, il disturbo si presenta maggiormente nelle persone attive fra i 20 e i 30 anni, e più nelle donne che negli uomini, questo perché le prime hanno un bacino più largo. Le cause principali di questa problematica sono un’instabilità dell’articolazione dell’anca e un disequilibrio muscolare o posturale. Non è una semplice coincidenza il fatto che la patologia colpisca soprattutto i giovani sportivi: infatti questi hanno legamenti, muscoli, articolazioni ancora in fase di crescita; in secondo luogo, gli sportivi hanno delle masse muscolari più sviluppate. La presenza di tutti questi fattori non fa che aumentare la possibilità di avere conflitti di passaggio del tendine sull’osso.

Esistono due tipi di anca a scatto, esterna ed interna: il primo caso è decisamente il più frequente, causato dalla frizione anomala di alcuni tendini durante il movimento; quando il tendine interessato scavalla una determinata struttura ossea o capsulare, il paziente avverte una chiara sensazione di scatto. Nel dettaglio, lo scatto è generato della fascia lata al di sopra del grande trocantere, ovvero in corrispondenza della regione laterale dell’articolazione. Lo scivolamento con scatto della fascia lata avviene, come si è visto, durante la deambulazione o la rotazione dell’anca. Per avere una diagnosi della patologia in questione, occorre fare riferimento alla sintomatologia, in quanto in un paziente con anca a scatto le radiografie sono normali, al massimo l’ecografia può evidenziare il movimento a scatto della fascia lata.

anca a scatto

Nel caso più raro di anca a scatto interna, invece, il fastidio viene percepito nella parte anteriore dell’anca, e in tal caso ci si trova molto probabilmente in presenza di anca a scatto interna extrarticolare, cioè quando il tendine dell’ileopsoas si va a sovrapporre (generando lo scatto) sopra la sporgenza ossea denominata eminenza ileopettinea.

Questa specifica situazione, tipica di chi pratica danza o calcio, non è molto dolorosa se non per l’infiammazione della borsa ileopettina, e si manifesta nei movimenti da anca flessa, extraruotata, nell’intrarotazione e nell’adduzione.

 

Si parla invece di anca a scatto interna intrarticolare se il problema è causato dall’interposizione di materiale tra l’acetabolo e la testa del femore a causa di: lesioni del labbro acetabolare o lesioni della cartilagine articolare oppure per la presenza di corpi mobili come frammenti cartilaginei/ calcificazioni (in tal caso è da valutare un intervento in artroscopia per rimuovere i frammenti).

Per quel che concerne le terapie, occorre fare una distinzione fra la patologia indolore e quella dolorosa. Nel primo caso, non essendoci dolore nel paziente, non è necessaria alcuna terapia, sarà il tempo a far scomparire il problema. Laddove invece è presente dolore locale, c’è la necessita di cure fisioterapiche: la terapia migliore è sicuramente cercare di lavorare in allungamento su quelle strutture coinvolte nel problema, non a caso sono fondamentali gli esercizi mirati di stretching; l’obiettivo è quindi allungare e de-tendere la fascia lata in corrispondenza del punto dello scatto. Un consiglio da tenere ben a mente è quello di non focalizzarsi però esclusivamente sullo stretching, ma di dedicare tempo ed impegno anche a un rinforzo tonico funzionale dei muscoli deboli (come gli stabilizzatori dell’anca o della core stability) oltre a un miglioramento della postura del bacino e della colonna vertebrale.

Infine, è bene ricordare che è molto raro e poco consigliato il trattamento chirurgico nel caso di patologia dell’anca a scatto.