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Cervicalgia

Domanda:

Esistono dei trattamenti fisioterapici che possano curare la mia cervicalgia?

Risposta:

Oggi si vuole trattare un problema molto attuale quale la cervicalgia, di enorme diffusione nella popolazione a prescindere dall’età e dal sesso e, probabilmente ancor più preponderante a seguito della pandemia mondiale e ai radicali cambiamenti che ne sono conseguiti nel mondo del lavoro (lavoro da casa).

Cervicalgia

Cervicalgia

Innanzitutto vediamo cosa è la cervicalgia (popolarmente nota come “torcicollo”): si tratta di un’infiammazione che si prova all’altezza del collo e sopra le spalle, o per meglio dire lungo il tratto cervicale della colonna vertebrale, cioè la parte superiore della colonna costituita da 7 vertebre cervicali. 

Di norma, il dolore colpisce la persona nella parte posteriore del collo, questo è il caso più comune della cervicalgia semplice, ma potrebbe espandersi fino alla spalla e al braccio (cervicalgia cervicobranchiale) oppure anche alla testa nel caso della cervicocefalica. Oltre al dolore, si evidenzia tra i sintomi percepiti anche una rigidità di movimento del collo, mal di testa, vertigini, nausea, disturbi visivi e di udito. Ma quali sono i motivi alla base di questo problema tanto limitante? La risposta non è semplice e solo dopo aver eseguito esami specifici ed aver considerato tutti i possibili fattori si potrà essere certi dell’effettiva causa. Si può comunque tracciare un elenco delle cause maggiormente diffuse, a seconda che si tratti di problemi di natura medica o traumatica oppure di cattive abitudini relative allo stile di vita. Per la prima categoria avremo: artrosi cervicale (dovuta all’usura delle cartilagini e dei dischi intervertebrali), discopatia cervicale, problemi dentali (malocclusioni, gengiviti ecc.), patologie dell’apparato gastrointestinale (gastriti o problemi alla cistifellea) oppure cause derivanti da traumi diretti sul collo quali il colpo di frusta da incidente/da trauma sportivo oppure sforzi muscolari eccessivi. Per la seconda categoria, avremo invece: lavoro sedentario con mantenimento di posture scorrette (aumento di questi casi dovuto al lavoro da casa ed al relativo utilizzo di supporti spesso inadatti e non ergonomici) assenza di attività fisica, stress, lavori di forza o movimenti ripetitivi del rachide cervicale

Che cosa possiamo fare, dunque, in presenza di questo problema? Trattandosi di un discorso muscoloscheletrico, la cervicalgia va valutata assieme a personale sanitario esperto che potrà comprendere i fattori scatenanti e consigliare la terapia migliore.

In generale, nella fase acuta l’obiettivo è di ridurre infiammazione e dolore e se necessario si può ricorrere a una terapia farmacologica a base di analgesici e antiflogistici; superata la prima fase, può essere utile il ricorso alla tecarterapia per ridurre il dolore e contrastare contrattura e rigidità muscolare, così come la massoterapia che rilassa le strutture muscolari e consente un riequilibrio psico-fisico del paziente. Se la causa è principalmente una postura scorretta, allora la ginnastica posturale, unita a terapie manuali e stretching, rappresenta un validissimo aiuto per eliminare le tensioni e correggere i compensi generati dalle posture errate.