Domanda:
Quali sono i trattamenti fisioterapici consigliati per chi soffre di cifoscoliosi?
Risposta:
Oggi si vuole affrontare una patologia molto seria e purtroppo abbastanza diffusa nella popolazione, la cifoscoliosi. Per cifoscoliosi si intende un’alterazione morfologica della colonna vertebrale che subisce due deformazioni in contemporanea: la prima è la classica deviazione laterale, ben nota a tutti come scoliosi, la seconda è una deviazione a convessità posteriore, nota come cifosi, con conseguente incurvamento in avanti.
Il nascere di tale patologia può essere associato a cause congenite o acquisite: nel primo caso ci potrebbero essere malformazioni dei corpi o degli archi vertebrali, oppure malattie muscolo-scheletriche, osteoporosi, malattie degenerative; nel secondo caso, potrebbero essere legate a rachitismo, tubercolosi, fratture muscolari.
Per quel che concerne i sintomi e le conseguenze possibili della cifoscoliosi, si può decisamente affermare che è piuttosto semplice riconoscerli: infatti maggiore è l’entità dell’incurvamento della colonna, maggiore sarà il dolore percepito dal paziente, in quanto la gravità del problema a carico della colonna sarà più accentuata. Oltre al dolore, che è certamente il segnale più diretto, un altro sintomo è una postura scorretta del soggetto.
Nei casi più gravi e se la patologia viene trascurata per troppo tempo, esiste anche il rischio di disturbi di tipo respiratorio, cardiaco, viscerale.
Dunque, nel caso ci si trovi a dover fronteggiare sintomi di questo tipo, è fortemente consigliabile recarsi da uno specialista in ortopedia che prescriverà degli esami diagnostici per approfondire il quadro clinico. Una volta diagnosticata la patologia in questione, occorre provare quanto prima a porre rimedio. Le terapie applicabili hanno tutte il medesimo obiettivo, ossia di andare a trattare la causa primitiva e quindi di correggere la deformazione vertebrale.
In accordo col proprio medico e con un fisioterapista, sarà utile valutare alcune terapie fisiche, per esempio la chinesiterapia (un insieme di tecniche che mirano al recupero del movimento articolare, della forza muscolare e della capacità di svolgere i movimenti senza alcuna difficoltà) e la ginnastica correttiva. Solo nei casi più gravi può essere utile indossare un busto ortopedico rigido per un periodo di tempo ritenuto necessario e, laddove anche questa soluzione non fosse sufficiente, occorrerà valutare se ricorrere a un intervento chirurgico che solitamente prevede l’inserimento di barre di metallo e viti nella colonna, oltre che la ristrutturazione di alcune ossa.
Quest’ultima soluzione relativa all’intervento chirurgico arriva di solito nel momento in cui la deformità impatta anche le funzioni fisiologiche fondamentali come la respirazione, oppure quando rende le normali attività quotidiane tanto dolorose da risultare insopportabili. In ultimo, non va sottovalutato come una simile deformità, soprattutto in età giovanile, possa in alcuni casi anche provocare problemi sociali legati all’accettabilità tra coetanei, con tutte le conseguenze psicologiche che si possono immaginare.