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Distorsione del Ginocchio

Domanda:

Cosa si intende per Distorsione del Ginocchio?

Risposta:

Com’è ben noto, il ginocchio è una delle più grandi articolazioni del corpo umano ed include un importante insieme di muscoli, tendini, legamenti e menischi. Ogni anno, purtroppo, le statistiche mostrano come migliaia di persone debbano fare i conti con problemi più o meno gravi che colpiscono questa parte del corpo, e molto spesso con un evento tristemente noto come distorsione. Ma in che cosa consiste questa di preciso? Si tratta nella maggior parte dei casi di una rotazione che supera i limiti fisiologici della normale ampiezza di movimento dell’articolazione, generando uno stiramento oppure, nei casi più gravi, una lesione ai legamenti o ai tendini. La persona che subisce una distorsione al ginocchio di norma percepisce dolore più o meno intenso, rigidità articolare, arrossamento e senso di calore (ove presente infiammazione), instabilità, versamento di sangue nei tessuti circostanti. Nonostante questi sintomi possano causare preoccupazione, questa problematica non deve essere considerata una patologia grave, essendo questa reversibile e di norma senza conseguenze negative a lungo termine.

Vi sono certamente dei fattori di rischio che influiscono notevolmente sulle probabilità che possa avvenire una distorsione al ginocchio, tra cui: la pratica di alcuni sport, tra i più rischiosi il running, lo sci, il calcio, il basket, sala pesi, ginnastica artistica ecc.), ancor più in mancanza di adeguato riscaldamento, oltre a un eventuale deficit di forza ed elasticità muscolare o a una scarsa coordinazione/equilibrio; le donne nella fase pre o post menopausa, in quanto la densità ossea e cartilaginea in quel periodo si indebolisce fortemente; in ultimo anche i soggetti con patologie di tipo reumatoide o degenerativo.

distorsione del ginocchio

distorsione del ginocchio

Nel momento in cui una persona si dovesse trovare in presenza dei sintomi sopracitati, ciò che occorre fare il prima possibile è di consultare uno specialista ortopedico che potrà eseguire una diagnosi tramite una visita obiettiva, ricorrendo se necessario a una radiografia/tac o risonanza magnetica. Nella prima fase, il medico potrà prescrivere dei giorni di riposo, mantenendo la gamba sollevata e applicando il ghiaccio più volte al giorno per ridurre il dolore e il gonfiore, oltre all’uso temporaneo di farmaci antidolorifici noti come fans in caso di dolore acuto. Superata questa prima fase, è bene farsi supportare appena possibile dalla fisioterapia: il fisioterapista avrà il compito di raccogliere i dati e la storia clinica del paziente e di impostare quindi un piano di recupero ad hoc. Il primo obiettivo sarà l’eliminazione del dolore attraverso vari mezzi: la terapia manuale così come la terapia fisica strumentale, ad esempio tecarterapia e tens, laserterapia, magnetoterapia, ultrasuoni, ma anche grazie all’idrokinesiterapia (fisioterapia svolta in acqua). I successivi obiettivi verteranno sul recupero della mobilità, grazie allo stretching specifico per il ripristino del corretto movimento di quest’articolazione, e all’aumento della forza muscolare, ottenibile grazie alla palestra riabilitativa e nello specifico focalizzandosi sugli esercizi isometrici.

Soltanto nel raro caso in cui tutte queste azioni risultassero inefficaci e il dolore si presentasse di nuovo nel paziente, si potrebbe valuatare la necessità di un intervento chirurgico.