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Ginocchio Valgo

Domanda:

Ho le ginocchia ad X, come si può risolvere il problema del ginocchio valgo?

Risposta:

Esiste un problema piuttosto evidente agli occhi di noi tutti che riguarda le ginocchia, ossia la patologia del ginocchio valgo, popolarmente nota come ginocchia a X. Facendo prima un passo indietro, è utile definire anatomicamente questa parte fondamentale del nostro corpo e il suo funzionamento. Si tratta, com’è noto, di un’articolazione sinoviale posta tra femore, tibia e rotula, che include al suo interno varie componenti, quali: la cartilagine articolare, assieme alla membrana sinoviale e alle relative borse sinoviali, atte a donare la giusta lubrificazione; i tendini e i legamenti che forniscono stabilità all’articolazione; i menischi interni ed esterni, fatti di fibrocartilagine, posti tra femore e tibia e che hanno l’obiettivo di attutire i movimenti.

Nel caso del ginocchio valgo, bisogna individuare qual è il grado di disallineamento tra tibia e femore per capire se  si tratta di qualcosa di lieve e normale o meno: nello specifico, le ginocchia tendono verso l’interno e l’angolo presente fra l’asse della tibia e del femore si deforma, con la prima che tende a convergere mentre la seconda a distanziarsi. Quando l’angolo aperto verso l’esterno è inferiore a 160°, il valgismo deve ritenersi patologico.

È bene poi fare una distinzione fra due tipi differenti di valgismo del ginocchio: esiste infatti un ginocchio valgo dinamico/funzionale e uno strutturale/anatomico. Nel primo caso, il paziente subisce questa condizione solo durante il movimento e non a riposo; nel secondo, al contrario, si tratta di una conformazione ossea che può esserci sin dalla nascita oppure svilupparsi in età più adulta, magari a seguito di fattori quali il sovrappeso, obesità o artrosi. Ulteriori cause che possono influire su questa patologia sono da rintracciare nella debolezza delle anche, legata spesso all’inadeguatezza della muscolatura dei glutei, con questi ultimi che contribuiscono proprio all’allineamento del femore rispetto alla tibia.

Parlando delle conseguenze, invece, occorre citare oltre al fattore estetico (comunque non di poco conto), il dolore alla rotula (sindrome rotulea dolorosa) con successive anomalie nel movimento, sovraccarico del menisco laterale (meniscopatia) con senso di rigidità nel piegamento, scricchiolio e, nei casi più gravi, si può giungere perfino alla sua rottura.

Senza cadere nel panico o nel pessimismo, senza dubbio le persone che soffrono di valgismo delle ginocchia devono sapere di poter contare sul validissimo supporto della fisioterapia: un professionista si prenderà cura del paziente, stilando un programma personalizzato a seconda dell’entità della deformità e della precocità con la quale si inizia il percorso. Con molta probabilità gli esercizi di fisioterapia saranno incentrati sulla stabilità (es. “esercizio del piede corto”) e sul rinforzo di quei muscoli deficitari della gamba che contribuiscono al mancato allineamento tra femore e tibia; saranno poi utili esercizi per il miglioramento dell’arco plantare, sfruttando anche il Kinesio Taping che permette la stimolazione del ginocchio a partire dal movimento del piede. Da tenere in considerazione in alcuni casi l’utilizzo di plantari.

Infine, soltanto in quei casi più rari in cui tutti questi strumenti non dovessero aiutare il paziente a risolvere la problematica, lo specialista può ricorrere a un intervento chirurgico noto come osteotomia femorale.