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Protesi del ginocchio e riabilitazione

Domanda:

Salve, dovrò essere sottoposto ad intervento di protesi al ginocchio, potreste darmi maggiori informazioni sull'argomento?

Risposta:

Oggi vogliamo proseguire con il tema delle protesi articolari: nell’ultimo articolo si era parlato dell’anca, così resteremo nell’ambito degli arti inferiori discutendo della protesi al ginocchio.

Esattamente come per l’anca, anche l’intervento di protesi al ginocchio è cresciuto esponenzialmente in quantità negli ultimi anni, arrivando a circa 70 mila protesi impiantate ogni anno in Italia.

Protesi del ginocchio e riabilitazione

Protesi del ginocchio e riabilitazione

I motivi che spingono un paziente a scegliere di operarsi sono, com’è facile immaginare, legati alle sensazioni frequenti di dolore, mobilità limitata e gonfiore. Si tratta di sintomi normalmente associati a una condizione di artrosi avanzata, che altro non è che un processo degenerativo della cartilagine e dell’articolazione (molto frequente negli anziani).

Tra le cause più frequenti di danno articolare troviamo poi anche l’artrite reumatoide e le altre malattie reumatiche e l’emofilia, una patologia congenita che provoca frequenti emorragie che indeboliscono le articolazioni. Un’altra possibile causa d’intervento è di tipo traumatico: se dopo un incidente, ad esempio, la struttura anatomica del ginocchio è deformata, una protesi al ginocchio permette di riottenere la mobilità perduta.

In tutti questi casi, l’operazione permette di risolvere i disturbi derivati dall’usura della cartilagine stessa. L’intervento è ovviamente necessario e consigliato qualora la terapia fisica e riabilitativa non fosse più sufficiente ad attenuare il dolore.

Com’è facile ipotizzare, il dubbio più grande che attanaglia un paziente che si appresta a subire un intervento di protesi al ginocchio riguarda la fase post-operatoria: quanto tempo impiegherò per poter tornare a una vita “normale”? Quanto dolore avvertirò dopo l’intervento chirurgico? Per quanto tempo resterò inabile? Quali sono le prime azioni che potrò compiere appena operato? Queste sono alcune delle principali domande che ciascuno si pone, non senza preoccupazioni.

Iniziamo col dire che già il periodo pre-intervento è importante e va utilizzato dal paziente per prepararsi al meglio attraverso alcune azioni, ad esempio: perdere il peso in eccesso per evitare il sovraccarico sul ginocchio che verrà operato permette di evitare problemi di stabilità alla struttura; per i fumatori incalliti, smettere di fumare ridurrà i problemi respiratori durante e dopo l’anestesia; evitare l’assunzione di farmaci antinfiammatori e controllare l’eventuale presenza di infezioni latenti; praticare della ginnastica, ove possibile, per arrivare con un tono muscolare forte, aiuterebbe moltissimo nel periodo successivo.

Dopo questa prima fase, subentra il percorso di riabilitazione, di fondamentale importanza per permettere al paziente di recuperare la mobilità articolare in tempi adeguati.

La fisioterapia inizia già in ospedale 24/48 ore dopo l’intervento, in netta controtendenza con i principi del passato che prevedevano invece addirittura l’allettamento nella fase post-operatoria, con un notevole rischio di trombosi. Oggi, invece, grazie alle moderne protesi e a una tecnologia chirurgica avanzata, la situazione è completamente mutata e il personale medico e fisioterapico sostiene fortemente la ripresa immediata del movimento, anche nel giorno stesso dell’operazione, da effettuarsi, ovviamente, con l’aiuto delle stampelle o del deambulatore.

Gli obiettivi principali della riabilitazione sono: il controllo del dolore, il rafforzamento del tono muscolare, la prevenzione delle complicanze da immobilizzazione quali tromboflebiti, embolia polmonare, piaghe da decubito ecc., il ritorno alla deambulazione e l’indipendenza nelle attività della vita quotidiana.

Gli esercizi suggeriti dal fisioterapista permetteranno di rinforzare le fasce muscolari per aiutare la stabilizzazione del ginocchio e permettere di raggiungere in tempi brevi l’autonomia. È bene continuare con tali esercizi anche dopo il periodo di ricovero e sarà compito del fisioterapista di suggerire quelli più idonei alla situazione specifica del paziente in modo che questo possa eseguirli in maniera corretta. Solo quando il paziente sarà padrone della corretta tecnica di esecuzione potrà continuare a svolgere gli esercizi anche in autonomia a casa.

In conclusione, segnaliamo un dato statistico che infonderà molto ottimismo nei futuri pazienti, cioè che più del 90% delle persone che hanno avuto esperienza di protesi al ginocchio hanno provato una notevole riduzione del dolore all’arto e un forte miglioramento nella capacità di eseguire movimenti e attività di vita quotidiana. Si raccomanda soltanto di evitare alcune attività ad alto impatto come la corsa, i salti, lo sci, ecc. Per il resto, godetevi in tranquillità lunghe passeggiate, nuoto, bici, golf e trekking leggero.