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Vertebroplastica

Domanda:

L'ortopedico mi ha consigliato una vertebroplastica. Sapete dirmi di cosa si tratta?

Risposta:

Oggi si vuole approfondire un trattamento chirurgico a cui un numero sempre crescente di pazienti deve ricorrere: si tratta della cosiddetta vertebroplastica, utilizzata per eliminare (o quantomeno alleviare) il dolore nei pazienti che hanno subìto delle fratture vertebrali da compressione, che sia per cause traumatiche o per altre ragioni.

Vertebroplastica

Vertebroplastica

Innanzitutto, con il termine frattura s’intende un’interruzione parziale o totale di un segmento osseo e questa situazione è altamente probabile soprattutto negli individui che combattono contro l’osteoporosi, una malattia problematica che, per svariati fattori, porta alla riduzione della densità minerale delle ossa e quindi alla riduzione dello spessore della struttura ossea che inficia la resistenza della stessa, aumentando per l’appunto il rischio di fratture. Teoricamente, tale malattia può colpire tutte le ossa, tuttavia alcuni punti del nostro corpo hanno maggiore possibilità di fratturarsi a causa della loro intrinseca struttura anatomica: com’è purtroppo facile immaginare, le vertebre, soprattutto nelle zone più sollecitate cervicale e lombare, fanno parte proprio di questo insieme. Basti considerare alcuni dati statistici per comprendere la frequenza del problema: fino al 50% di donne (per gli uomini siamo al 30%) hanno subìto almeno una volta nella vita una frattura vertebrale osteoporotica. Le sensazioni che questi pazienti provano sono chiaramente legate al dolore acuto, spesso improvviso, oltre a una sorta di “incrinatura” che si percepisce nella schiena. Nel caso si avvertano questi sintomi è ovviamente bene svolgere il prima possibile degli esami strumentali (lastra o risonanza magnetica) uniti a una visita ortopedica. Qualora la frattura vertebrale fosse confermata, può ritenersi utile proprio un intervento di vertebroplastica: si tratta di una tecnica mini invasiva di chirurgia vertebrale (eseguibile in anestesia locale) che permette di inserire, mediante un ago sottilissimo, del materiale semiliquido (un composto sintetico noto come “cemento”) che si solidifica all’interno di un corpo vertebrale fratturato allo scopo di consolidarlo ed irrobustirne la struttura. L’intervento fu ideato nel 1984 dal medico francese Deramond e il risultato immediato e più sorprendente ad oggi è la scomparsa o consistente riduzione del dolore che si manifesta già nei primi minuti dopo il termine della procedura. Oltre a ciò, è notevole il consolidamento della vertebra fratturata, evitandone la progressiva deformazione per schiacciamento. In tal modo, il paziente ha modo sin da subito di ridurre l’uso di analgesici, di evitare l’uso di un busto e di riprendere via via la mobilità limitata a causa della frattura. Per poter ottenere un successo definitivo, però, l’intervento da solo, pur regalando negli anni dei risultati sensazionali, non basta: è di fondamentale importanza farsi seguire da personale qualificato in un percorso fisioterapico, che verrà preparato a seconda di quale sia la vertebra danneggiata e poi “riparata”. In generale, l’obiettivo della fisioterapia a seguito di una vertebroplastica è il recupero della mobilità, della flessibilità e della forza della struttura ossea. Per raggiungere tale obiettivo può risultare molto utile l’utilizzo di massaggi assieme a una ginnastica controllata, così da accelerare il recupero funzionale. Per favorire il rinforzo muscolare, infine, possono essere utilizzati specifici macchinari oppure per un recupero più “dolce” si può ricorrere alla idrokinesiterapia.