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Artroprotesi di ginocchio

Domanda:

Soffro di artrosi del ginocchio e mi sto sottoponendo a infiltrazioni. In quale caso mi consigliereste l'artroprotesi del ginocchio?

Risposta:

Volendo trattare il delicato argomento dell’articolazione del ginocchio, è fondamentale precisare un primo concetto anatomico, ossia che le articolazioni nel ginocchio sono due: una fra il femore e la tibia, l’altra fra femore e rotula. Entrambe queste articolazioni permettono al ginocchio tutti i movimenti che possiamo fare durante la giornata, cioè flessioni, estensioni, ma anche quelli combinati di rotazione e scorrimento. Ciò che permette questi movimenti senza che ci sia attrito fra le parti è la cartilagine, che riveste l’estremità inferiore del femore e quella superiore della tibia e che fa da “cuscinetto” fra le ossa.

Nel corso degli anni, però, possono sorgere dei problemi legati all’anzianità oppure a causa di altri fattori predisponenti quali il peso eccessivo, alterazioni post-traumatiche, alterazioni meccaniche ecc. In tali casi, il tessuto cartilagineo subisce delle modificazioni fisiologiche e diviene più fragile fino a frammentarsi, lasciando scoperte le superfici ossee delle articolazioni e causando dolore e infiammazione nel soggetto. Lo stato di infiammazione cronica, responsabile in gran parte del dolore, instaura un circolo vizioso con progressiva degenerazione delle strutture articolari fra cui menisco e legamenti.

Artroprotesi di ginocchio

Artroprotesi di ginocchio

 

 

Nei pazienti che vivono questa situazione di degenerazione e artrosi del ginocchio, il dolore insorge dapprima di notte, per poi diventare continuo, fino a rendere impossibile, nei casi peggiori, la deambulazione o comunque a limitarla fortemente. Il ginocchio potrebbe anche gonfiarsi, ciò dipende dalla membrana sinoviale che riveste il ginocchio e che in condizione di alterazione cartilaginea produce il liquido sinoviale come strumento di lubrificazione.

 

 

A seguito di diagnosi medica, un primo step possono essere le infiltrazioni di antinfiammatori/cortisonici, pur avendo queste, ovviamente, un mero scopo di riduzione del dolore/infiammazione senza poter eliminare l’artrosi; per una soluzione definitiva è molto spesso necessario ricorrere a un trattamento chirurgico di artroprotesi.

Le protesi hanno rivoluzionato il mondo medico per quel che riguarda il trattamento delle malattie quali l’artrosi e l’artrite reumatoide che nel ginocchio, come abbiamo visto, causano la degenerazione della cartilagine. Le prime protesi, così come le intendiamo oggi, sono state impiantate circa 25 anni fa: da allora i materiali sono migliorati moltissimo, tanto che oggi le statistiche ci dicono che il 90-95% dei pazienti con protesi presenta una sopravvivenza dell’impianto ancora dopo 10-15 anni dall’intervento.

Gli obiettivi della cosiddetta protesizzazione del ginocchio sono molteplici: rimuovere il dolore, fornire un’articolazione dotata di buona capacità di movimento e di stabilità, correggere le deviazioni assiali.

Esistono diversi tipi di protesi, le più utilizzate sono certamente le mono-compartimentali e le protesi totali; mentre le prime vengono usate per artrosi di un solo compartimento e hanno minore invasività; le seconde, le più diffuse, sono indicate nei casi di artrosi globale, nei soggetti anziani, con marcate alterazioni dell’asse di carico o degenerazione legamentosa.

Il periodo post-intervento è chiaramente sempre caratterizzato dalla riabilitazione che però può variare in base a diversi fattori quali l’età del paziente e la sua condizione psico-fisica, il tipo di protesi ecc. ma in linea di massima si può affermare che una completa autonomia può essere riacquistata dopo circa un mese, considerando il fatto che, essendo oggi le protesi cementate, un appoggio completo del ginocchio è possibile già subito dopo l’intervento.

Controindicazioni

Occorre porre attenzione all’indicazione chirurgica per tutti i rischi legati alle condizioni generali del malato, quali: cardiopatia grave, insufficienza respiratoria, diabete scompensato, insufficienza renale, immunodeficienza.