Domanda:
E' possible trattare le cicatrici ipertrofiche?
Risposta:
Ogni qualvolta una persona subisce un trauma o una ferita sulla pelle, che è chiaramente una delle parti più sensibili del nostro corpo, è altamente probabile che si possa ritrovare nei mesi successivi una cicatrice più o meno evidente nel punto colpito. Si tratta di un evento assolutamente fisiologico e comune che fa parte del processo di guarigione di ogni essere umano. In tal senso, l’origine del termine (dal latino cicatrix che viene dal verbo cingere = legare attorno) ci aiuta molto a comprendere il significato e il funzionamento del processo di cicatrizzazione che altro non è che la connessione dei tessuti circostanti rimasti illesi o che comunque possono partecipare alla guarigione della parte lesa. È opportuno ricordare che le fasi della cicatrizzazione nel nostro corpo sono tre: una fase infiammatoria che dura fino a circa 5 giorni; una fase proliferativa della durata di 3-4 settimane e infine la fase della maturazione che può durare più di 2 anni. Fin qui tutto nella norma, sembrerebbe.
Il problema può nascere, però, nel momento in cui la cicatrice che si genera post ferita non ha un aspetto “normale”, bensì si presenta alla vista come spessa, ampia e sollevata dalla pelle, di colore rosso-roseo, di forma irregolare ma dai margini delineati, con una superficie liscia ma dalla consistenza dura e fibrosa, e che limita notevolmente i movimenti essendo la pelle in quella zona ben poco flessibile: se la descrizione corrisponde ci troviamo sicuramente di fronte a una cicatrice ipertrofica.
La causa della formazione di quest’ultima è da ricercare nell’eccessiva produzione di collagene ed è comune che avvenga nelle ferite legate alle articolazioni, con tendenza a svilupparsi all’incirca dopo 4 settimane. Nella maggior parte dei casi, questo tipo di cicatrici compare su braccia, spalle, collo e orecchie, e statisticamente colpisce sia uomini che donne di qualsiasi etnia con un’incidenza più alta nella fascia di età 10-30 anni, aspetto spiegabile in quanto nei giovani la produzione di collagene ha un tasso maggiore.
Le cicatrici ipertrofiche sono piuttosto fastidiose/dolorose e molto pruriginose, ma un aspetto positivo è che spesso tali cicatrici regrediscono da sole col tempo, i dati danno come range tra i 6 mesi e i 3 anni dalla prima comparsa. Nei casi più sfortunati in cui ciò non accade, non è il caso di disperare: è possibile, infatti, ricorrere alle cure fisioterapiche, nello specifico alla laserterapia: grazie alle luci laser (il laser a colorante pulsato è il più adatto) avviene una sollecitazione delle cellule della pelle e in tal modo le cicatrici si rimodellano. Il risultato sul paziente è davvero notevole: le cicatrici si riducono man mano nello spessore e migliora anche il loro rossore che tende a schiarirsi sempre di più. Qualora il solo laser non risulti sufficiente, altri validi aiuti sono rappresentati dalle iniezioni di cortisone intralesionali, dalla pressoterapia e dalla compressione, che altro non è se non una medicazione a pressione controllata e graduale da mantenere per 6-12 mesi.
Infine, per quel che concerne i prodotti da poter applicare senza timore, è bene citare i gel di silicone e le creme all’aloe vera, con le sue proprietà antinfiammatorie e di cicatrizzazione.